Gruppo Vulkan
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....aspettando Mandriol

 

Impressioni personali in chiave umoristica

di Pavel Fosilovic

   

L'antefatto :

L'altr'anno si scendeva dalla vetta del Risnjak inciampando tra i rami e le
foglie strappate agli alberi dal vento dell'autunno quando ,tra un discorso
e l'altro , si iniziò seguendo quasi un messaggio telepatico a fischiettare
la marcia di "Radetzki " . Da quelle poche strofe stonate nacque seduta
stante il progetto di andare in bicicletta a Vienna , nostra capitale dei
tempi passati ,a rendere omaggio all'Imperatore in persona : povero nostro
Franz !

L'organizzazione :

A suon di riunioni e delibere , tra pergole , moto e palmizi finalmente sì
riuscì a tracciare sulla carta la rotta voluta dal Presidente poi
regolarmente visionata e approvata da Muzak la " gatta-scanner ". Avevamo
pure i contatti giusti in Austria e pure un furgone per la logistica con
tanto di squadra appoggio tipo A team , cosa si poteva volere di più ? Ma
naturalmente la Propusnica e magari una cedola dell'assicurazione ma non
sarebbero stati certo due pezzetti di carta a farci fare dispendiose
deviazioni fuori rotta ... !

Il diario :

Lunedì 9 giugno .

Giorno della fatidica partenza dall' Obelisco eretto colà
dai posteri quasi a presagio delle nostre future azioni ! Il furgone non ha
l'assicurazione e già la temperatura ha un non so che di sahariano . Foto di
rito con la bandiera anzi le bandiere e avanti verso l'ignoto mentre Glavu
attende che qualcuno gli porti l'agognato tagliandino assicurativo .Poche
vigorose pedalate e di nuovo fermi non per il caffè essendo il bar Vatta
chiuso ma bensì sotto la targa " strada per Vienna " via nuovamente e altro
rapido spot questa volta per il giusto tributo in memoria di Lazzaro
volgendo alfine al confine italosloveno dove Mandriol scopre non senza
stupore che da lì non si passa con la carta d'identità e così allunga un
pochino per Fernetti / Sesana ma tanto le sue gambette erano ancora vispe
essendo il pinardo fattosi trasportare alla partenza in auto dalla sua Frau
.Non ci resta che sostar all'ombra in attesa del "folletto" di via Cologna
per poi finalmente proseguire a tributar i giusti onori alla statua del
generale von Cekovijni .Vipava si avvicina inesorabilmente e i fatidici
rintocchi del mezzodì indicano il nostro epico assalto al passo sovrastante
dove ci prodigheremo in sforzi titanici e pantagrueliche bevute di ogni tipo
di bevanda anche le più nocive . Al fine Idrija ( morfologicamente
un'ambasciata austriaca in terra slovena ) non sarà più un miraggio ma ,
dopo la discesa , il preludio per un'altra salita tosta e torrida . Gambe
oramai di ghisa e lingue di cartone , il fantasma di Coppi ci sorregge alla
fine mentre in lontananza tuona la tempesta passiamo l'ostacolo con già nel
mirino Skofia Loka . Non serve bere neanche più del Red Bull , il caldo è da
altoforno mentre davanti il Presidente coadiuvato dal Kommissar fa
l'andatura . Un'agognata discesa ci rinfresca facendo salire
vertiginosamente la media e giunti al meeting point non resta che trovare la
birreria ed il furgone parcheggiato giustamente in uno spoglio parcheggio
con annessi cumuli d'immondizie . Non importa bisognava innanzitutto
dissetarsi adeguatamente e con le menti ottenebrate da 130 e passa
chilometri più le birre trovar un giacilio prima che le tenebre incalzanti
trovassero noi ! Glavu partiva a razzo con il cellulare spento alla ricerca
di tal obbiettivo ma sbagliava strada e a noi senza più contatti e supporti
non restava che estrarre il jolly dal mazzo e con una efficace ricerca
cicloturistica alla fine trovar uno splendido ristoro dove lavarsi , cibarsi
e dormire . La notte non riuscì a portar consiglio al nostro Dandy essendo
ancora , al canto del gallo , prigioniero del dubbio : meglio la Union o la
Zlatorog ?

Martedì 10 giugno .

Colazione e razzia della dispensa dell'ostessa e poi
veloci a sorpassare Kranj scortando Christian fuori dagli alimentari essendo
in lui non ancora placati gli appetiti mattutini . Seesattel passo sinuoso
da far in progressione . Davanti Poldo , poi il Commissario terzo un
Presidente in splendida rimonta a tal punto di passare il confine senza
esibire i documenti . Pochi istanti dopo agli attoniti gendarmi si
presenterà Mandriolik che con la Propusnica finalmente ritrovata cercava di
farla franca rischiando di farsi spedire per posta celere fino a Lubiana ...
.Merenda al passo e poi giù con l'allegria incosciente degli 80 km/h sotto
la sella mentre i più arditi si prodigavano in derapate all'entrata dei
tornanti sognando un'ingaggio in MotoGP . Ben presto l'inerzia si esauriva e
si riprendeva con il " trenino della morte " lungo la pianura rovente per
giungere a Volkermark . Traffico intenso , ristoro all'ombra di un paio
d'alberi e via alternando la retta via con delle ciclabili di dubbia logica
ma alla fine la volontà nostra prevalse sul reticolo di stradine arrivando a
Mosel per dissetarci guarda caso nel bar più caro di tutta la zona ! E Glavu
? Beato , beato con la Roberta si stava esercitando in collina alla corretta
dizione del tedesco più scolastico possibile per reperire un covile dove
passare la notte .Dopo concitate comunicazioni telefoniche l'agriturismo si
materializzò ma alla fine di altri 4 km di sterrato imprevisti ovviamente in
salita ! Una rampettina virile per veri "montagnard" mentre i più stanchi
optavano per un giretto in furgone con tanto di aria condizionata .
Giungemmo alfine in un posto bellissimo , con un bel panorama e una cena da
leoni con gran finale di menu alla "carte" allo scoccare della mezzanotte
.Nella notte degli insetti famelici tramarono contro il nostro Presidente ma
per gli altri fu una buona notte .

Mercoledì 11 giugno .

Si alzò uno splendido sole e con lui noi locuste avendo
spazzolato proprio "alles" dalla tavola imbandita dalla proprietaria del
locale lasciando ai posteri solo poche briciole prima di partire per la
nostra "cima Coppi" . Era troppo facile partire in quota , quindi si rifà lo
sterrato a ritroso fino a Lolling per poi riprendere in salita , ognuno con
il suo rapporto più congegnale ed ignorante, ritagliandosi il proprio
Golgota privato con condimento di sudore e mosche assatanate . Ma al passo
bisognava giungere e così fu , tutti passarono per la stele triangolare e la
fontana di "Ragno" unico ristoro in quel deserto alpestre .Le nostre gambe
erano di nouvo pesantissime ma non il coraggio mancò e così ecco un'altra
discesa da percorrere a velocità folle fino a Bad St.Leonard giusto per
riprendere nuovamente l'ennesima salita allo scoccare del mezzodì . Altro
passo e altra birra in un locale per camionisti dove però già l'eco delle
nostre gesta ci aveva preceduto facendo sì che l'oste ci accogliesse
benevolmente . Rinfrancati e carburati a dovere non ci restava che
raggiungere il tempio austriaco della velocità : Zeltweg . Si imbastisce
così nuovamente il terribile trenino della " morte " che con punte di 40 e
passa km/h ci fa guadagnare in un attimo tempo e chilometri . Scoppia il
temporale per nostra fortuna passeggero , poi scoppia una gomma ad Atos
mentre il Presidente ebbro di birra e velocità cercava di condurre il
manipolo in autostrada : verboten ! Sosta tecnica ed ecco Glavu e Roberta
venirci incontro per accompagnarci alla meta quotidiana in un bel campeggio
nei pressi di Bruck Ad Mur . Solito " tagliando " serale e poi a cena a cui
seguirà una " tranquilla " nottata nei bungalow dell'albergo travagliata
però da Glavu e la sua motosega nuova.Faranno più danni loro due che non
un'orda di castori appena usciti dalla Quaresima !

Giovedì 12 giugno .

Altro giorno delle " locuste " che questa volta si
mangiano pure i tovaglioli e il tavolino del breakfast . Paghiamo e via in
fuga con il Presidente febbricitante e Mandriolik mezzo zoppo . In questa
tappa scattò una delle pagine più torbide del ciclismo nostrano ,ma
procediamo con ordine cari lettori . Passata la stretta valle odorosa di
vernice fresca che conduce a Thorl si punta al passo quotidiano e da là
scatta la trama vigliacca ; si inizia con degli strappetti vivaci e alcune
discese verso la merenda di mezzodì dribblando una Gasthof in odore di "
spolveron " con tanto di negro giardiniere . Merenda si diceva e così fù , a
base di birra e salcicce alla Totò ma i due furfanti ( a cui tra poco
leggendo intuirete l'identità ) bevono poco luppolo e al "pisuar"
organizzano la mascalzonata del secolo . Escono zeppi di additivi chimici
spingendo i compari a pagare il conto ed uscire con calma anzi con la "fiacheta". Lentamente in bici e poi avanti lentamente. Poldo davanti e
dietro a tutti Fossilovic' mentre in mezzo al gruppo stà il Presidente
protetto dai suoi fidi gregari .Poi impercettibilmente il ritmo aumenta come
pure il caldo , la linea difensiva vacilla e i due malandrini partono
spediti giocandosi la volata al Seebergsattel a briscola e tresette .Povero
Presidente ! Non gli restava che stringere i denti rinfrancato da Mandriol
che aveva trasformato per l'occasione la sua bicicletta in un Ape porta
"rudinazi" essendo stato vittima dell'ennesimo scherzo della "cooperativa
ormeggiatori" . Passato l'ostacolo si riprendeva la discesa dove con
disprezzo all'Enrico Toti il Presidente lanciava non la stampella ma bensì
gli occhiali da sole trascinati dai vortici della velocità a cui ci si era
oramai abituati . Non di certo l'ultima salitina della giornata poteva
minare il nostro morale ed eccoci così a gustare un meritato gelato
all'ombra della cattedrale di Mariazell .Ancora pochi Km e siamo tutti al
bagno al lago dove un provvidenziale baracchino con ombrelloni ci ricorda
come è bello bere birra fresca al pomeriggio con la calura ... Cena
autogestita dopo la spesa di rito in paese ; il Kommissario fa il suo
mestiere e all'imbrunire richiama la ciurmaglia oramai ebbra distesa ad
oziare sulle rive del lago . Placida è la notte allietata da un vento
gagliardo , dormono tutti anche i vili traditori coricati guarda caso
proprio nella tenda presidenziale !

Venerdì 13 giugno .

Statale 21 com'è dura da far tutta , Christian per
l'occasione pompa le gomme a 15 Atmosfere , altri improvvisano la colazione
mentre le chiappe roventi da tanti chilometri pulsano oramai di luce propria.
80 Km con tre passi in mezzo, caldo e polvere , tappa giusta per nuovi
agguati e clamorose rivincite ! Una valle verdissima si snoda davanti a noi,
sogno di futuri pensionati alternata a ripide salitine e trenini vigliacchi;
detto fatto il Kommissario sognando una vecchiaia senza rocce e pareti
lentamente si stacca dal gruppo nel suo nirvana ciclistico . Ma bisogna
proseguire e veloci , quindi avanti su e giù fino all'ennesima visione
mistica e rivelatrice : l'albergo del Kaiser con annessa fontana di magica
acqua sorgiva leggermente purgativa . Posto tappa obbligatorio con foto
accanto al Kaiser Franz Josef per riprendere commossi a pedalare nuovamente
in salita verso il terzultimo passo quotidiano in vista di Pernitz . Le
signore sono per strada nonostante il diluvio e a noi non resta che
aumentare il ritmo per raggiungere il campeggio mentre il cielo si fa cupo .
Montiamo veloci le tende per poi attendere l'arrivo delle varie famiglie
bevendo guarda caso la solita litrata e passa di birra ! A cena il
Presidente oramai da troppi giorni in astinenza reclama vino mentre Lele se
ne và a prendere il treno che lo porterà al matrimonio ... di un suo amico .
Si comincia ad esser stanchi , quasi non ci si accorge della linea
ferroviaria che passa accanto alle nostre tende celata pietosamente da una
folta siepe . Buona notte " sonadori " .

Sabato 14 giugno .

Superata la cabala del tredici non c'è che la formalità
dell'ultima tappa dove saremo accompagnati anche da Roberta e il fratello
gemello di Giordano Cottur , ingiustamente per tanti anni relegato nel
magazzino ricambi di via Crispi con addosso la famigerata maschera di gomma
( Michelin ) . Un ultimo passo per la felicità di grandi e piccini , qualche
rampetta ruvida ed eccoci nel nostro : la Weinstrasse . Scatta la caccia al
frasco ed ecco che i nostri eroi si bevono 5 litri di rosso per poi
ripartire a razzo o quasi modello " ciclisti su Marte " passando il "rosso e
bolscevico semaforo traditor "o qualsivoglia ostacolo immettendosi al fine
nella superstrada che li condurrà ( dopo altre alterne vicende - ovvio )
alla reggia di Schonbrunn : il traguardo finale ! Foto di gruppo con le
rispettive signore ( le biciclette... ) e poi via a bere un'altra birra
intonando la marcia di Radetzki sotto gli sguardi allibiti degli avventori
locali del chiosco . Un violento temporale notturno che si abbatterà in
seguito su Vienna ci fece capire che la fortuna e le vacanze erano per il
momento finite ma lo sguardo dei Vulkan ora è già rivolto nuovamente a
levante verso Buda est pardon Budapest .

Aufviedersen . Es ist nicht fertig . Der Kommissar .

I protagonisti :

der PRESIDENT Riccardo Segarich
MANDRIOLIK Roberto Tomè
POLDO Paolo de Core
DANDY Christian Vizzich
CALIGHER Daniele Rubesa
DANKO Marco Petri
GLAVU Maurizio Glavina
ROBERTA Roberta Solda'
ATOS Roby Pucioni
der KOMMISAR Paolo Pezzolato